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kamo1957

W IL 25 APRILE! W I PARTIGIANI!

Aggiornamento: 19 apr 2021

Il 25 Aprile io ricordo i partigiani perché ho l'impressione che la narrazione dei media (stampa, tv, radio...) tenda a marginalizzare proprio loro. I partigiani vengono assimilati agli altri combattenti antifascisti, ai soldati Alleati. Ciò fa della Liberazione una sorta di notte in cui tutte le vacche sono grigie, inutile alla conoscenza e inutile da ricordare. Non c'è niente di peggio per la conoscenza di rendere uguale ciò che è diverso. Anche se combattevano lo stesso nemico ( il nazifascismo) la guerra del soldato Alleato era completamente diversa dalla guerra del partigiano. A parte gli aspetti militari, ciò che differenzia la guerra regolare del soldato dalla guerra di guerriglia del partigiano è la presenza dello Stato. Nella guerra regolare lo Stato provvede ad armare sfamare vestire alloggiare informare coordinare il combattente, nella guerra di guerriglia no. Le funzioni che lo Stato svolge nella guerra regolare, nella guerra di guerriglia sono svolte dal popolo, anzi più precisamente nel nostro caso, dalle comunità proletarie (montanari, contadini, popolazione urbana dei quartieri operai...). Lo sforzo titanico, i sacrifici straordinari che le comunità proletarie hanno affrontato per organizzare una forza militare antifascista è un fatto incredibile, mai visto in questo paese, che deve essere ricordato. Soldati e guerre regolari ce n'erano già stati, ma non si erano mai visti né i partigiani né la guerra di guerriglia. Per questo il 25 Aprile io ricordo Antonio Meluschi, compagno della Viganò (autrice de L'Agnese va a morire), che combatte nelle Valli di Comacchio. Quando Meluschi entra in contatto con gli Inglesi presenta i suoi uomini. Il colonnello inglese guarda Meluschi, guarda i partigiani e chiede : "qual è il suo grado?" Meluschi : "quando combatto in laguna sono Ammiraglio. Quando combatto a terra sono Generale." Meluschi rende nella frase la differenza tra la guerra di guerriglia e la guerra regolare. Lo stupore dell'Inglese dev'essere stato lo stesso del marchese Denis Talon, che decide di entrare nella Resistenza e si trova a dover partecipare alla libera elezione del Comandante (lui, ufficiale di carriera, il più alto in grado della brigata, che si riteneva il capo naturale...) e (udite! udite!) del Commissario Politico! Purtroppo l'unico che in Occidente ha capito la guerra di guerriglia è stato un ex nazista filosofo del Diritto, Carl Schmitt, che in un corso ai franchisti per combattere i comunisti, spiega che rispetto alla guerra la guerriglia è l'Acheronta movebo (l'Inferno che si muove)... Il corso è poi diventato il libro Teoria del Partigiano. E mi piace ricordare Armando (Mario Ricci- Comandante della Divisione Modena, che liberò e creò la Repubblica di Montefiorino), che combatte in Appennino tra Modena e Bologna, e che dà anche lui una bella lezione agli Alleati. Sul m.te Belvedere (Appennino bolognese) c'era un nido di tedeschi.

Gli americani prima bombardano con l'aviazione poi cannoneggiano a lungo. Quando avanzano le truppe i tedeschi (veterani del fronte russo ) escono da sottoterra e li massacrano. Così per tre volte. Allora Armando si presenta allo yankee e gli chiede di fare lui con i suoi. L'americano sconsolato dice : "fa quel che vuoi". La notte Armando manda un gruppo sopra i tedeschi, poi altri due gruppi ai lati. Quando il giorno Armando inizia l'assalto i crucchi, attaccati da tutti i lati, si arrendono subito. Lo yankee non ci crede. Dice ad Armando : "devi venire a West Point a spiegare questa guerra!" Armando : "io vengo ma sono comunista!. " "komunist? No no no...".



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