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  • kamo1957

RICORDO DI VIAGGIO. SARZANA, STAZIONE

Aggiornamento: 5 giu 2021

1. Esattamente qui il 21 luglio 1921 ci fu la contrapposizione tra le forze dell’ordine (15, tra carabinieri, PS e guardie regie), comandate dal capitano dei carabinieri Guido Jurgens e 500 fascisti (toscani, “i più duri dei duri”) guidati da Dumini (che poi assassinerà Matteotti). Allora Sarzana era uno dei pochi comuni di sinistra e ciò legittimava i fascisti ad attaccare periodicamente la città e la campagna. Ad ogni incursione veniva ammazzato uno o più proletari. Gli Arditi del popolo cercavano di rispondere ammazzando un fascista, ma sembrava Palestina e Israele di oggi. I proletari di Sarzana stavano con gli Arditi disobbedendo sia al PSI che al PCdI. I liguri sono da sempre comunità. Anticamente uno dei pochi popoli privo di classe nobiliare. Tutti i ceti soffrivano per le incursioni fasciste e chiesero con forza che le autorità si muovessero. I carabinieri allora arrestarono una decina di fasci responsabili di diversi omicidi. Ci fu quindi l'incursione dei fascisti toscani per liberarli. Dumini chiese a Jurgens di farli passare. Il capitano rispose che aveva ordine di non lasciarli entrare in città. Dumini allora chiese la liberazione dei camerati imprigionati e la consegna di un ufficiale che li aveva schiaffeggiati. Jurgens rispose che non aveva ordini in tal senso. Un fascista sparò. Un carabiniere cadde. Jurgens ordinò di rispondere al fuoco. I duri si squagliarono e si sbandarono in rotta per la campagna. A questo punto accadde l’inimmaginabile. I contadini attaccarono i fascisti in rotta. Erano armati di attrezzi da lavoro (forconi, vanghe, zappe) e fucili da caccia (canna liscia). Gli ex combattenti squadristi disponevano di pistole, revolver, bombe a mano, pugnali fra i denti, fucili mod. 91 con baionetta. Sulla carta non c’era partita. Alla fine della giornata si contarono14 fascisti morti.

2. L'idea che i contadini di Sarzana esprimono è di rendere una battaglia vinta la guerra vinta. Esattamente come la cavalleria napoleonica di Murat che, dopo la battaglia di Jena, insegue i prussiani in rotta per un centinaio di km, distruggendo completamente l'esercito prussiano. Non si tratta però di una condotta specifica di Napoleone e del suo entourage : tutti i generali francesi della Rivoluzione mostrano la stessa determinazione. Il gen. Pichegru sconfigge gli olandesi in una battaglia. Li insegue in profondità nel territorio olandese fino ad arrivare alla flotta olandese bloccata dai ghiacci. Per la prima volta nella storia un esercito distrugge un'intera flotta. I nobiluomini europei, depositari fino ad allora del sapere militare, non avevano idea che si potesse combattere così. Il gen. vietnamita Vo Nguyen Giap, vincitore dei giapponesi, dei francesi e degli yankees, fondò la sua formazione militare sullo studio minuzioso delle battaglie di Napoleone e dei generali francesi della Rivoluzione.

3. Ovviamente nessuno dei capi politici della sinistra raccolse la straordinaria intuizione militare dei contadini di Sarzana. E' sconfortante trovare sempre, sistematicamente, i capi politici dei partiti proletari più indietro militarmente dei proletari stessi. Disse Pertini che, se in tutta Italia si fosse fatto come a Sarzana, il fascismo non avrebbe trionfato. Sarzana è metafora d'Italia, la dimostrazione che i proletari italiani sono sempre stati più avanti dei partiti che dovevano rappresentarli.








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