Casa natale di Vlad "Dracul", maestro della guerra di guerriglia. Con 30.000 uomini, per lo più contadini ( non si fidava dei nobili che, allora, erano la forza militare), Vlad attacco' di notte l'accampamento di 80.000 turchi guidati da Maometto Il, conquistatore di Costantinopoli (considerato invincibile ). Puntarono direttamente alla tenda del sultano, ma i giannizzeri intuirono la manovra e si immolarono per fermarli. Vlad aveva compreso che bisognava portare l'attacco al soggetto che concentrava tutti i poteri e che, neutralizzato lui, tutto sarebbe finito. Vlad aveva compreso che l'enorme forza del sultano indeboliva la sua struttura politica e sociale. Machiavelli poi spiego' che un esecutivo e uno Stato tetragono e monolitico rendono più debole la società. Le nostre élite dirigenti di Machiavelli studiano (forse) solo quel che piace a loro. Vlad e i suoi riuscirono a sganciarsi prima che i turchi riuscissero a riorganizzarsi. Maometto II si ricordo' che aveva urgenti impegni a Costantinopoli e cedette il comando dell'esercito invasore che, senza di lui, perse energia e motivazione. L'eco delle gesta di Vlad arrivo' alle nostre corti rinascimentali. Chissà se Machiavelli poté focalizzare la sapienza militare di Vlad liberandola dall'aura di dannazione che subito gli Imperiali gli costruirono (nonostante fosse il terrore degli invasori ottomani) e la usasse nella costruzione dei suoi modelli storici dell'Oriente e dell'Occidente, modelli di società, di Stato, di guerra e di rivoluzioni. Gli Imperiali erano preoccupati (molto più che dei Turchi) dell'addestramento militare dei contadini, che rappresentava una minaccia all'ordine sociale, al loro ordine. Di sicuro la storia della guerra sul fronte balcanico influenzo' Kutuzov, l'unico vero vincitore di Napoleone, che proprio sul fronte turco ebbe la sua formazione militare.
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