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kamo1957

RICORDO DI VIAGGIO. CUBA, PINAR DEL RIO.

Grotte e anfratti come questi nelle civiltà del Mediterraneo sono stati abitati da eremiti, asceti, monaci, aspiranti santi. A Cuba invece sono stati i luoghi dei cimarrones, gli schiavi fuggiaschi. Se venivano ripresi li attendeva una morte orribile, barbarica dai loro padroni, discendenti dei civili europei. Non si voleva solo ucciderli ma lanciare un monito agli altri schiavi perché non osassero neppure pensare di scappare. La punizione preferita dagli schiavisti era la "Caccia selvaggia". Si concedeva un vantaggio temporaneo agli schiavi ripresi, poi partiva la caccia. Gli schiavisti armati fino ai denti a cavallo con i cani. Gli schiavi a piedi disarmati. La caccia selvaggia era praticata dagli schiavisti nel mondo antico. L'eco dell'orrore che aveva suscitato lo troviamo ancora in Boccaccio. Siccome la storia è un susseguirsi di straordinarie novità (e mirabili! e progressive! ), i cristianissimi figli della cristianissima Europa pensarono di ripeterla nel Nuovo Mondo. In tempi recenti la caccia selvaggia è stata ripresa dal nazista Breivik nell'isola di Utoya contro i ragazzini del partito laburista norvegese. I cimarrones allora popolarono le zone più isolate e impervie, impossibili da raggiungere, seguendo i percorsi degli indios Taino, che li avevano preceduti all'arrivo degli europei. La loro storia costituisce una sorta di rovesciamento dell'eugenetica ariana. Mentre in Europa le comunità isolate, falcidiate dalle privazioni e dalla malnutrizione decadono generazione dopo generazione, a Cuba le comunità discendenti dai cimarrones, nonostante le privazioni e la malnutrizioni, presentano tipi umani (uomini e donne ) molto belli. A tutti gli effetti positivi che Marx vedeva discendere dal conflitto sociale (sviluppo economico, civile, culturale...) la storia dei cimarrones ne aggiunge un altro, estetico. Chi ha avuto antenati che hanno lottato è più bello.




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