UN CALCIATORE CURDO A ST. PAULI L'incontro di tradizioni antagoniste diverse (curdi e St. Pauli) produce scintille di narrazione da cui emana Bellezza, che rende la vita più luminosa e ricca di energia. Quando il ST. PAULI giocò a Rostock contro l'Hansa, si trovò di fronte la tifoseria più nazista di Germania. Per tutta la partita i nazisti inveirono contro il compagno di Deniz, nero del Ghana. Il ST. PAULI rifilo' due goal all'Hansa (che giocava in casa) e Deniz firmò il raddoppio. Dopo il goal corse alla curva nazista e li guardo'. Solo, contro la curva schiumante di rabbia. Impavido. Fece il gesto di tagliare la gola. Ho riflettuto su quel gesto e penso che l'immagine di Deniz che fa quel gesto potrebbe accompagnare le parole di Dozza, futuro sindaco di Bologna, alla Wermacht in fuga. Dozza (il sindaco più amato dai bolognesi), a nome del CLN, a Kesserling che chiedeva di potersi ritirare indisturbati, rispose : "Odio. Solo odio potete avere da noi. Null'altro che odio." A Rostock fu l'inferno. Deniz Naki fu squalificato da tutti i campionati tedeschi, ma a ST. PAULI divenne un eroe. La gente del quartiere, i bambini, gli anziani girano con la sua maglia, il suo numero, il suo nome. Ora gioca in una squadra curda in Turchia. È stato aggredito da simpatizzanti ISIS al grido : "sia maledetta Kobane!" Nei giorni scorsi hanno sparato alla sua auto da un'automobile in corsa. Da piccolo mi chiedevano, come a tutti, cosa avrei voluto fare da grande. Oggi lo saprei. Come Kevin Costner in un film, vorrei fare la guardia del corpo (anche se un pò attempato), ma non di una bella cantante come fa lui. Vorrei difendere questo pischello (ha l'età di mio figlio). Niente di più.
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