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  • kamo1957

RICORDO DI VIAGGIO. LONDRA. MURALES DELLA BATTAGLIA DI CABLE STREET.

Il 4 ottobre 1936 il fascista Mosley marciò contro l’East End, il quartiere proletario di Londra. Amico personale del duce e di Hitler voleva la sua Marcia su Roma. Dichiarò che avrebbe cacciato dal quartiere gli ebrei e gli stranieri. Aveva avuto un buon risultato elettorale (16%), soprattutto aveva preso molti voti dai proletari inglesi dell’East End e pensava che il quartiere fosse diviso. Non era un pischello Mosley. Eroe di guerra, oratore trascinante, aitante palestrato, si circondava di palestrati. Aveva percorso la stessa traiettoria politica di Mussolini : era passato dal Labour Party al fascismo. Era protezionista (come Trump) e per questo si attirava le simpatie dei tory. Era razzista (prima gli inglesi!) e molti proletari inglesi, impoveriti dalla crisi, lo apprezzavano. A pensarci non sembra accadere mai nulla di nuovo sotto il cielo. Scortato dalle forze dell’ordine (c’era anche la polizia a cavallo a proteggerlo) si mise in marcia con le sue aitanti camicie nere. Mezzo milione di proletari marciò loro contro ed eressero barricate. Scoppiò una battaglia che durò ore. I bimbi proletari gettavano pepe nelle narici dei cavalli (peccato nessuno lo ricordasse quando la Thatcher usò la polizia a cavallo…). Dalle finestre le donne versavano olio bollente ed escrementi su sbirri e fascisti. Quintali di sanpietrini piovevano in continuazione sulle loro teste. Infine i proletari contrattaccarono. Gli sbirri vennero isolati e circondati. I fascisti rimasero senza protezione e si scatenò la caccia al fascista. Cercarono disperatamente di togliersi la camicia nera, ma erano così palestrati che era facile identificarli. Si dispersero nei parchi londinesi. La battaglia di Cable Street sarebbe stata definita da Napoleone e dai generali della Rivoluzione una battaglia decisiva, nel senso che concluse una guerra. Mosley non si riprese mai più. I potenti inglesi, che sono infami ma non scemi, emisero una Legge che vietò per sempre le manifestazioni fasciste. C’è da chiedersi come mai non ci fu una Cable Street in Italia. Eppure il proletariato italiano era pronto, come dimostra la battaglia dell’Oltretorrente a Parma e i fatti di Sarzana. Di tutti i capi antifascisti solo Gramsci riconobbe di aver sbagliato a non aver sostenuto il movimento degli Arditi del Popolo. A Cable Street non ci fu una Direzione Unica Rivoluzionaria (che piace tanto ai dottrinari). Non ci fu un Grande Partito Comunista sulle barricate. Ci furono invece piccoli gruppi, gruppuscoli : anarchici, laburisti di sinistra, trozkisti, comunisti filosovietici, le società segrete irlandesi, le sette ebraiche… Ci fu un meticciato proletario e gli irlandesi combatterono a fianco degli ebrei, degli zulu, degli indù, dei pakistani, dei cokney… Gli autori del murale, allievi di Rivera, Siqueiros, Kahlo, fanno spuntare qualche machete ed io li immagino documentarsi, parlare con i testimoni orali e scoprire sulle barricate anche migranti latinoamericani. Il 4 ottobre non è solo una data da ricordare, è un progetto politico attuale.






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